La peggior paura di una mamma...

Mercoledì 06 Maggio 2015

Da quando sono diventata mamma, una delle mie più grandi paure è sempre stata quella che uno dei miei figli si perdesse. Credo che sia una sensazione comune a molti genitori, tuo figlio è li, e un secondo dopo si è smaterializzato, svanito, andato via chissà dove e chissà con chi. Se Gaia, la mia primogenita, mi ha sempre lasciato relativamente tranquilla, Samuel, il più piccolo, mi ha causato una serie di spaventi che sommati, mi hanno fatto perdere all'incirca 300 anni di vita, insomma pure per le vite future sono in debito.

La prima volta è stato al mare, neanche il tempo di girare lo sguardo per raccogliere una borsa che lui e la sua amichetta erano spartiti, li abbiamo ritrovati mentre erano intenti a guardare una gara di ballo.

La seconda volta, all'interno dell'Ikea, la più classica delle situazioni, io che pensavo che fosse con la nonna, la nonna che pensava fosse con il papà e il papà che pensava fosse con me. Non so se sono passati 2 minuti prima che ci accorgessimo che non era con nessuno di noi, ma sono stati abbastanza perché fosse sparito nel nulla.

Devo dire che il personale dell'Ikea è meraviglioso in queste situazioni: hanno chiuso tutte le uscite, hanno attivato tutte le guardie e il personale del centro e tempo 5 minuti (che a me sono sembrati 10000 anni) lo hanno ritrovato spaventato e piangente.

Tutte le volte che lo ho perso è stato ritrovato, spesso aveva solo girato un angolo, ancora più spesso era semplicemente nascosto dietro ad una persona più grossa di lui (cosa non difficile visto che ho un figlio in versione paperback). Ma la sensazione di gelo che si sente alla base della nuca quando si pensa " e se questa volta non torna?" è quanto di più terribile una mamma possa provare.

Credo che sia una sensazione a cui dovrò abituarmi, perché crescendo sarà sempre peggio. Ora capisco le scenate di mia mamma ogni volta che avevo tardato "solo qualche minuto" o quando "ok, non ti avevo detto dov'ero ma ero qui vicino".

Una delle cose peggiori. è che in quei momenti nella tua testa si azzerano i pensieri. Domande semplici diventano impossibili e qualsiasi pensiero coerente è nascosto dietro un profondo terrore.

Non ricordi più come è vestito, non hai idea di come lo hai chiamato e non sai deciderti se i capelli siano più un castano chiaro o un biondo scuro. Solo nebbia.

L'unica cosa che puoi fare è avvertirli sui pericoli, "non allontanarti, stai vicino ai tuoi amici, non dare retta agli sconosciuti". Ti pare anche di aver fatto un buon lavoro, poi vedi questo video.

E le tue certezze crollano, e pensi che tutto il discorso sia da rivedere dall'inizio, perché sai perfettamente che i tuoi figli uno sconosciuto con un cucciolo lo seguirebbero senza nessun problema.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.