Nel lettone con mamma e papà!

Giovedì 01 Ottobre 2015

Uno dei dilemmi più grandi per i genitori… "gli permetto di entrare nel nostro lettone?"
C’è sicuramente una verità: difficilmente è una richiesta che nasce spontaneamente dal bambino, spesso è la conseguenza di una situazione che i genitori gli hanno fatto vivere cercando di consolarlo, tranquillizzarlo o coccolarlo, un’esperienza per lui gratificante che quindi chiede di riprovare.

Iniziamo con il ribadire i vantaggi del dormire nel proprio lettino nella sua cameretta: lo aiuta a crearsi i suoi spazi, a sviluppare la sua individualità rispetto alle figure genitoriali e, non di minore importanza, tutela l’intimità della coppia genitoriale già messa a dura prova dai cambiamenti che inevitabilmente questo piccolo nuovo arrivato comporta!

Detto questo è vero che ogni bambino è diverso da un altro e che anche ogni genitore ha una soglia di tolleranza differente da un altro in base alle sue esperienze e alle sue caratteristiche.

Ci sono genitori che hanno bisogno di dormire più di altri, alcuni che sopportano maggiormente il pianto del bambino altri meno, bambini che si abituano subito al ritmo sonno-veglia dei genitori, altri che passano mesi se non anni a non riuscire a dormire tutta notte senza risvegli e poi ricordiamo che ci sono delle crisi tipiche nello sviluppo del bambino come quella caratterizzata dall’ansia da separazione intorno all’8 mese-un anno, in cui il bambino può manifestare qualche problema in più con il sonno magari addormentandosi solo in braccio o nel passeggino, oppure svegliandosi spesso di notte e piangendo per la paura di essere da solo.

Queste situazioni spesso portano i genitori a sviluppare dei sentimenti di impotenza e ansia che unendosi alla stanchezza di molte notti insonni non facilitano l’instaurarsi di un momento tranquillo che favorisca l’addormentarsi del bimbo e così si entra in un circolo vizioso.

Quindi, senza sensi di colpa, seguite il vostro istinto, non esiste un manuale (purtroppo o forse per fortuna!) del genitore perfetto né (sicuramente per fortuna!) del bambino perfetto!

Liberatevi dai sensi di colpa e dalle imposizioni ‘tutti dicono che si fa così’, vi impedirebbero solo di riuscire ad ascoltare davvero i bisogni del vostro bimbo e vi costringerebbero in un ruolo che non sentite vostro.

Tenete a mente l’importanza di questo passaggio per lo sviluppo e la crescita del vostro bambino e decidete di gestirlo com’è più opportuno per la vostra famiglia!

In bocca al lupo…da una mamma da due anni alle prese con il sonno del suo bambino!