Racconti in sala parto: la nascita di Sara

Venerdì 22 Febbraio 2013

Quasi 10 anni dall'arrivo di Alessandro e dopo aver pensato per anni che malgrado la buona salute il Signore avesse deciso che per me un figlio era più che sufficiente, ecco che con mia grande sorpresa mi ritrovo incinta.

Anche questa gravidanza è stata abbastanza tranquilla, qualche piccolo fastidio e qualche piccolo accorgimento in più visto il precedente e così i giorni e le settimane passano ma il mio pensiero fisso era uno solo: stavolta il parto doveva essere NATURALE!

Verso fine gravidanza mi ritrovo a combattere contro l'ottusità di un medico che voleva a tutti i costi programmarmi un cesareo senza motivo ma ho la meglio e porto avanti la mia intenzione di arrivare a tentare il parto naturale.

Due settimane prima della scadenza si rompe il sacco vado in ospedale per il ricovero e... niente contrazioni e nessuna dilatazione. Ero già stata avvisata che a causa del cesareo precedente non potevano indurmi il parto e che quindi se la situazione non si evolveva naturalmente la sala operatoria non me la toglieva nessuno.

Più passava il tempo e più tutti i santi del calendario si sentivano tirati in causa dai miei pensieri (e non stavo pregando...) ed ecco che ad un certo punto arriva il medico che mi dice che non si può più aspettare.

Quindi niente da fare nemmeno sto giro, l'unica consolazione è che, almeno stavolta non essendoci urgenza né alcun tipo di problema, potrò fare la spinale e quindi vedere la mia bimba appena nata e poi rimarrà in camera con me.

Ma anche questa volta non fila tutto liscio come l'olio... Arrivata in sala operatoria l'anestesista ci impiega quasi una mezz'oretta solo per infilarmi quel benedetto ago per l'anestesia (ovviamente facendo un po' di tentativi tanto la schiena bucherellata era la mia!) Finalmente tutto è pronto, sono legata come un cotechino, non sento nulla dall'addome in giù e si può procedere. Sorvolando su come l'hanno tirata fuori (soprattutto sulla delicatezza che hanno usato...) finalmente sento la mia cucciola piangere e un esclamazione che dice “ma come è bionda!” (te pareva anche questa sarà la fotocopia del papà...) me la portano vicino (e in quel momento avrei potuto trasformarmi in Hulk per liberarmi per poterla abbracciare...), lei mi guarda e con la sua manina mi tocca il naso e io sono fuori di me dalla gioia.

Dopo questo momento idilliaco torno alla realtà, i medici devono richiudere e la bimba deve essere lavata e visitata. Però... che strano sento tirare sulla pancia... non credo sia normale prima non sentivo nulla... Aspetto un attimo e sento che mi toccano; oddio l'anestesia sta passando! A quel punto mi metto a gridare che sento male, subito rimangono tutti spiazzati poi in un attimo mi addormentano.

Quando mi sveglio mi portano nella mia stanza e là c'è lei, il mio gioiello, che mi aspetta, piange, vuole la sua mamma... ehm mi sa che più che altro vuole ciucciare; le do il seno e lei si addormenta beata.

Anche questa volta, malgrado tutto, è andata bene!

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Daniela Zaina

Sono una "donna tuttofare": moglie e mamma di due meravigliosi bimbi con una fortissima passione per gli animali .

I miei articoli saranno dedicati agli animali, con particolare attenzione al rapporto con i bambini e a come noi adulti dobbiamo educare i nostri figli al rispetto del mondo animale e della natura. Curo il blog Amici degli animali.