Dal buio, la luce.

Lunedì 25 Marzo 2013

Il ritorno a casa è sempre un bel momento, qualsiasi sia stata l'evoluzione della giornata trascorsa. Ci si sente al sicuro in casa propria, molte delle tensioni accumulate si dissolvono al solo togliersi le scarpe, al solo saluto di una moglie (o di un marito) che ti chiede, magari con un sorriso: “Com'è andata oggi?” O dei figli che ti corrono incontro e ti stampano un bacio sulla guancia e ti fanno subito vedere l'ultimo disegno fatto a scuola o il bel voto preso al compito di matematica.

La voglia di relax è quasi impellente, la tv accesa tiene compagnia mentre si cena e si ascoltano le ultime notizie, o si guarda il quiz tentando di rispondere alle domande o si smanetta il telecomando alla ricerca di qualcosa di interessante da vedere. Non si ha molta voglia di sentire nessuno, la tv ci prende e sembra quasi che sia più importante non perdere neanche una parola, piuttosto che badare a quei due che litigano continuamente.... il fastidio è che ci distraggono da “cose più importanti” non il sapere il perché di quel litigio (che era tale solo perché non si mettevano d'accordo su chi dovesse o meno giocare alla PSP).

Torno a casa una sera, e tutto è come al solito: TV accesa, quattro parole tirate fuori con il forcipe, un “ciao pà” e, finalmente, a tavola! Il “pacco” con i cinquecentomila resiste, il concorrente del Trentino è tosto e mette in difficoltà “il dottore” l'ansia per il destino di quei soldoni cresce, e quei due bricconcelli non la smettono di litigare...

E, improvviso, ecco il blak out! “Accidenti proprio adesso!” La lampada di emergenza è fulminata, per fortuna che ci sono quelle candele comprate per Natale. E mai accese.

Quella luce incerta regala un ambiente diverso, anche la PSP viene messa da parte. Il silenzio si fa rumoroso e fastidioso.... manca qualcosa!

Papà
Dimmi figlia mia
Lo sai il colmo per un alcolizzato?”
"No a papà, non lo so!”
“Bere per dimenticare di essere un alcolizzato!”

 Ahahahahahah! Buona questa!

“E lo sai il colmo dell'antipatia?”
No, non so neanche questo, mannaggia!”
"Non te lo dico! Ihihihih!”

“Papà, lo sai che un mio compagno di scuola mi ha scritto un bigliettino?”
“Ah sì?”
esclamo guardando mia moglie con occhi sorridenti, per trovarci uno sguardo complice e divertito.
“E cosa c'è scritto in questo bigliettino?”
“Oh, niente di che, solo che vorrebbe baciarmi e poi sposarmi.”
“E tu, cosa gli hai risposto?”
“Che prima mi sposa, e dopo lo bacio!”

Il ritorno della luce viene accolto da un brusio dispiaciuto, ci stavamo davvero divertendo tanto grandi e piccoli, con una confidenza che non provavamo da tempo e la sensazione, piuttosto netta, di aver vissuto, in un'ora al buio, più di quanto fatto in un mese di luce.

Quasi quasi, domani sera stacco il contatore.....ihihihihih!!!

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Claudio Mattiello

Separato, con tre figli che vivono con la mamma. Ho cinquantatre anni, ma ne dimostro al massimo cinquantadue. Gestisco un Mercatopoli e secondo me è un lavoro bellissimo!

Il mio hobby è scrivere e nei miei articoli cercherò di trasferire le mie tante esperienze di vita, in modo che siano utili a qualcuno. Mi trovate sul sito di Mercatopoli Sant'Egidio.