Due o tre cose che ho imparato del parto

Venerdì 10 Maggio 2013

Carissime mammine, per una volta fatemi fare la nonna… e fatemi raccontare di quando ero nei vostri panni, con un bel pancione che stava lievitando a vista d’occhio e ormai era prossimo a rivelare la sua super-sorpresa.

Come molte della mia generazione e forte anche della giovane età (avevo 26 anni), avevo affrontato la gravidanza al grido di “la gravidanza non è una malattia”. Risultato? Al settimo mese mi dicono che il collo dell’utero ha cominciato ad accorciarsi e che devo stare a riposo.

Bene, notizia terribile per una superattiva come me, ma naturalmente lo faccio. E tutti, dal ginecologo all'ostetrica con cui facevo il corso preparto, cominciano a dirmi che avrei avuto un parto superveloce.

Insomma, un bel giorno mi alzo e vedo che ho una piccola perdita. Avrei scoperto dopo che si trattava del tappo mucoso, ma… come saperlo? Telefono subito al ginecologo, e naturalmente mi precipito in clinica.

Passa qualche ora, ma non succede nulla, quindi risultato: mi inducono il parto con una bella dose di ossitocina, e così mia figlia nasce. Altro che parto superveloce!

Seconda figlia, con mamma che nel frattempo aveva imparato dall’esperienza. Quando ho avuto la prima perdita, me ne sono stata tranquilla; le contrazioni sono iniziate circa 36 ore dopo, e stavolta sì che è stato un parto veloce (si trattava della seconda, quindi naturalmente è stato tutto più facile).

Quindi, consiglio: cercate di mantenere i nervi saldi (difficilissimo, lo so!), perché i bimbi nascono quando è ora, e non serve a nulla agitarsi. Piuttosto, cercate per quanto possibile di rallentare un po’ il ritmo durante la gravidanza, perché è vero che la gravidanza non è una malattia, ma insomma, un po’ di lavoro in più al nostro fisico lo richiede.

E poi, quando i bimbetti sono nati, vi tocca correre, e allora rimpiangerete di non esservi godute, prima, un po’ di tranquillità!

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Annalisa Pomilio

Ho 56 anni, vivo a Milano e ho sempre lavorato insieme ai bambini: come mamma, insegnante, giornalista, redattrice e autrice di libri per bambini.

Qualche anno fa ho creato il blog Noi nonni, un luogo in cui incontrarsi e parlare, trovate idee, materiali e proposte per stare insieme ai bambini, lavoretti, ricette, giochi, consigli per affiancare con amore la loro crescita.