Ognissanti, una giornata in ricordo dei nostri antenati

Venerdì 01 Novembre 2013

 E dopo la meravigliosa presentazione di Halloween di Silvia scrivere qualcosa sulla festività di Ognissanti è un po' complicato! Come sempre vado ad attingere informazioni su Wikipedia e scopro che il I novembre è il 305° giorno dell'anno (306° negli anni bisestili) e che ne mancano sessanta alla fine dell'anno! 

Leggo quello che riguarda questo giorno e poi approfondisco cercando la voce “Ognissanti”. Oltre l'ovvietà, cioè che è la festività cattolica che celebra e commemora tutti i Santi, leggo che alcune testimonianze storiche fissano la data in cui si festeggiava, era il 13 maggio, ma che Papa Gregorio III avrebbe spostato tale data al I novembre, come commemorazione dell'inaugurazione di una cappella di San Pietro dedicata a tutti i Santi, data e che si è consolidata ed è divenuta festa di precetto con l'andare dei secoli. La ragione di questo spostamento potrebbe essere da ricercare nel fatto che la nuova data coincideva proprio con i festeggiamenti dei popoli celtici del Samhain. Le tesi sono discordanti e alcuni storici rifiutano questa teoria sostenendo che Ognissanti era già festeggiata in differenti date un po' in tutto il mondo cattolico... 



L'idea che, piuttosto laicamente, mi sono fatta, è che, a prescindere dalla religione o dalla cultura di appartenenza, l'origine di questa festività sia legata al bisogno di sentire la presenza dei Santi o dei propri cari defunti forse un po' per la paura di dimenticarli o forse nella speranza che possano in qualche modo aiutarci dall'Aldilà. In fondo anche i Romani avevano un loro particolare culto dei morti. In ogni casa, infatti, era riservato uno spazio con un piccolo altare su cui erano conservate statuette e maschere raffiguranti gli antenati e a loro erano rivolte suppliche e richiesti consigli. 

Fin qui la storia e una mia personalissima ipotesi sull'origine di questa festività... ma... oggi che significato le diamo? Come la viviamo? La cosa che da sempre mi ha un po' intristito è la corsa alla pulizia della tomba di famiglia. Se vivete in una piccola città o in un paesino, sicuramente capirete cosa voglio dire. Persone che andando al cimitero si fermano a vedere non tanto il tumulo dei loro cari, ma come Tizio o Caio abbiano addobbato quello della loro famiglia... bisbiglii tra le comari che commentano e si danno di gomito... lo trovo davvero fastidioso! E neppure mi piace lo sperpero che si fa negli addobbi. 

Ma lo devo ammettere... vengo da una famiglia molto particolare, pensate che mio nonno ha sempre insistito perché sulla tomba si portassero solo fiori del giardino o dei campi, già sua madre voleva così! Dietro a questa scelta, a differenza di quello che si può pensare, non stava solo la povertà... Cogliere i fiori del giardino o dei campi, voleva dire dedicarsi per un certo tempo al ricordo di chi non c'era più. 

Quest'anno per la prima volta ho dovuto occuparmi io della pulizia della tomba di famiglia, con l'aiuto di mia cugina. Entrambe entrando al cimitero ci siamo rese conto che erano anni che non ci mettevamo più piede, ma per tutte e due il ricordo dei nostri avi non passa per una tomba. Il togliere ragnatele, spazzare foglie secche, pulire lapidi però ci ha permesso di ridere, scherzare, ricordare e anche progettare per il futuro. 

Abbiamo fatto un piccolo shampoo alle prozie, una doccetta ai nonni, abbiamo ricordato episodi lontani, giochi di infanzia, scoperto somiglianze tra queste piccole foto commemorative e le nostre figlie, abbiamo parlato di noi e delle nostre speranze... insomma abbiamo condiviso con i nostri avi un pezzetto di futuro! Il nostro sicuramente è stato un modo poco ortodosso di commemorare Santi e defunti, ma forse è stato quello che più ci ha avvicinato allo spirito che io sento in questa ricorrenza. 

È sicuramente un mio limite, ma non sarei capace di fare pellegrinaggi tra le tombe di famiglia, credo che penserei solo al tempo che sto perdendo, mentre quelle poche ore trascorse a ridere con mia cugina mi hanno permesso di evocare ricordi dolci e di pensare con serenità a persone che mi hanno voluto bene. 

E voi come li vivete il giorno di Ognissanti e il successivo giorno dei Defunti?

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Francesca Lucarini Francesca Lucarini su Facebook

Francesca Lucarini

Sono una mamma lavoratrice che nei ritagli di tempi ama pasticciare, sperimentare, creare riciclando. Sono una persona solare con grande fantasia e voglia di esperimenti creativi.

Nel magazine di Baby Bazar parlo delle mie creazioni e dei miei esperimenti creativi, così come faccio sul mio blog Mamma Fra.